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SETTEMBRE 2018 AUTOMAZIONE OGGI 408 126 Lucilla La Puma temente, dei posti di lavoro. Invece fu il contrario: la possibilità per le filiali di operare conmeno personale ha fatto sì che si aprissero nuovi sportelli e che venissero assunti complessivamente più dipendenti, necessari a svolgeremansioni per le quali non possono essere impiegati i ban- comat, per esempioper i rapporti con la clientela. Tra il 2005e il 2017 le corse in taxi nella cittàdi NewYork sono state 75.000 inmeno all’anno. Eppure le corse in car sharing sono state 210.000, evidenziandocomeladomanda,piuttostochespostarsi,sisiaespansa.Èilmercatostessoaevol- vere, sollecitato da Internet e dalle nuove frontiere tecnologiche, individuando servizi e offerte sempre più personalizzati sulle esigenze del singolo utente. Sempre in tema di grandi trasfor- mazioni di mercato, una delle vicende più discusse è quella del violento impatto che ha avuto Amazon sui piccoli commercianti. Gra- zie alla robotica si è riusciti a ottimizzare esponenzialmente la gestione dei ma- gazzini, riducendo così i costi e incre- mentando le ven- dite. Secondo stime accurate, il 42% di proprietari di case negli Stati Uniti ha un account ‘Prime’, che consente lorodi fareacquisti conconsegna immediata. Nel processodi vendita, però, Ama- zon impiega lavoratori ‘in carne e ossa’, che supervisionano tutte le operazioni. La tecnologia impiegata ha assestato un duro colpo ai venditori al dettaglio, ma in termini di produzione di posti di lavoro, grazieallacontinuaaperturadi nuovi centri in tutto ilmondo, sembradimostrare di poter creare altrettanti posti di lavoro. Secondo Bessen il futuro sarà roseo I casi analizzati da James Bessen, economista e ricercatore della Boston University, sono nu- merosi e si focalizzano sull’impatto che l’automazione ha avuto sulla vendita al dettaglio. Da Amazon aUber, in tutti i contesti analizzati, l’impatto sul territorio dei colossi che basano la loro fortuna sull’ottimizzazionedelle fasi del lavoro, hageneratopiù assunzioni di quanti non siano i posti andati persi. Tuttavia, nonmancanoalcuneperplessitàdapartedi autorevoli imprenditori, chepurehannobasato la loro fortunaproprio sulla tecnologia. ComeBill Gates, co-fondatoredi Microsoft, che suggeriscedi applicareuna tassazioneanche sui robot. Certamentenell’automa- zionedi domani vi sarannocambiamenti cheèdifficiledaprevedereedèarcaica lanostrapaura di essere sostituiti dai robot,maèancheverochegli indizi sembrano suggerire che l’Apocalisse, almeno stavolta, non ci toccherà… AO AUTOMAZIONE DOMANI lla fine dei conti i robot hanno dato lavoro, non l’hanno tolto. Quando l’automazione ha cominciato ad affacciarsi nelle fabbriche e nei processi industriali e produttivi dei Paesi più avanzati, andando a surrogare il lavoro ma- nuale, si è temuto che le macchine, prima o poi, avrebbero finito col sostituire gli uomini. Ma non solo questa funesta previsione non si è avverata, parrebbe anzi il contrario; e sono inmolti a credere che in futuro l’automazione creerà semprepiùposti di lavoro. Quellocheè certo, invece, ècheècambiato il tipodi lavoro, che le figure professionali sono oggi molto diverse da ieri e domani lo saranno ancora rispetto a oggi. L’innovazione spaventa, ma sembra inarrestabile Dicevamo, la buona notizia è che l’automa- zione ha creato più posti di lavoro di quanti ne abbiadistrutti,manon solo. Per il Washing- ton Post , numeri alla mano, è straordinario soprattutto il fatto che li abbia meglio pagati. La sfida infatti è stata e sarà proprio nella tra- sformazione del lavoro e delle competenze richieste, anche perché raramente chi perde il lavoro a causa dell’automazione viene ricollo- catocon le stessemansioni. Essa favoriscecioè una domanda di lavoro nuova e più evoluta, con un tasso di competenze più alto, rimasta fino a quel momento inespressa. E tanti sono gli esempi. Negli anni ‘70 ci fu l’introduzione degli sportelli automatici nelle banche. Si erano convinti che l’automazione avrebbe portatoalla riduzionedellefiliali e, conseguen- A Tutto si trasforma… anche il lavoro Foto tratta da www.pixabay.com

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