AO_407

GIUGNO-LUGLIO 2018 AUTOMAZIONE OGGI 407 126 Lucilla La Puma AO AUTOMAZIONE DOMANI Acqua-Snack gni cosa è commestibile in questa stanza” commentava con soddisfazione Willy Wonka ne ‘La Fabbrica del Cioccolato’. Un’affermazione che potrebbe presto tra- dire il suo sapore fiabesco e rivelarsi invece assai realistica. In effetti, sebbene in un mercato ancora di frontiera, degli esempi esistono già. Da ‘Do Eat’ che produce piatti in fecola di patate e inchiostro alimentare, entrambi commestibili, a ‘Loliware’ che re- alizza bicchieri con la buccia della frutta, ca- paci di trattenere qualsiasi tipo di liquido, a ‘Pappami’ un piatto edibile in grado di so- stituire il pane, alla maniera, diciamo così, dell’Injera, il pane rotondo e schiacciato di Teff in cui Etiopi ed Eritrei presentano le loro pietanze. La ‘Saltwater Brewery’ ha ideato invece degli anelli per tenere unite le lattine di birra con orzo e grano. Men- tre la ‘Bakey’s’ è una startup indiana i cui cucchiai sono realizzati con un materiale derivato da diversi tipi di farine impastate con acqua e sorgo, completamente natu- rali e senza sostanze chimiche. E ancora, la ‘Triangle Tree’ non solo realizza cucchiai commestibili, ma addirittura vende una macchina per farseli in casa propria, grazie all’Edible Spoon Maker. Dal canto suo, il Di- partimento dell’Agricoltura Statunitense - Usda sta investendo da tempo nella ricerca di nuove soluzioni sostenibili per il confe- “O zionamento dei cibi, e ha sviluppato una pellicola per alimenti a base di caseina, una delle proteine del latte. Sappiamo che il packaging alimentare è uno dei principali fattori di inquinamento ambientale. Secondo uno studio del World Economic Forum, entro il 2050 gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci. E questo fa inorridire ciascuno di noi. La rivista Scentific Advances rivela che le tonnellate di plastica prodotte dagli anni ’50, cioè dagli anni dell’esplosione commerciale della plastica, sono 8 miliardi, e che la metà di questa enorme quantità è stata prodotta negli ultimi 13 anni. Soltanto il 9% di tutta questa plastica è stato riciclato, e il 12% incenerito, mentre il grosso, che è circa il 79%, giace ora nelle discariche e disperso negli oceani. Ogni minuto si acquistano nel mondo più di un milione di bottiglie di plastica, e ciascuna di queste bottiglie impiega 450 anni per essere biodegradata completamente. Proprio per queste ragioni, tornando agli acqua-snack, c’è chi ha pensato a una soluzione edibile per il futuro nostro e delle nuove generazioni. La start-up inglese ‘Skipping Rocks Labs’ ha infatti ideato ‘Ooho’, un innovativo packaging che permette di incapsulare acqua e altri liquidi come succhi di frutta. Le misteriose sfere sono in realtà le aspiranti sostitute delle comuni bottigliette d’acqua Si tratta in sostanze di sfere d’acqua commestibili che sostituiranno tra non molto le bot- tigliette di plastica. ‘Ooho’ è stato messo a punto da un team di ricerca con base a Londra pensando inizialmente alle maratone e alle grandi manifestazioni sportive in cui il con- sumo e la dispersione di bottigliette di plastica spremute e lasciate in terra è enorme. Il co-founder di Skipping Rocks Labs, Pierre-Yves Paslier, è stato uno degli speaker durante ‘The Future in the Making’, l’Opening Event di Maker Faire Rome 2017. “Ooho” ha spie- gato Paslier, “è realizzato con alghe e altri vegetali biodegradabili in sole 4-6 settimane, ed è così naturale da essere realmente commestibile. Inoltre, la sua produzione richiede molta meno anidride carbonica ed energia di quelle impiegate per la lavorazione della plastica. La tecnica utilizzata è quella della sferificazione, già nota nella cucina moleco- lare, che prevede l’immersione di ghiaccio all’interno di cloruro di calcio e un estratto di alghe brune. L’alginato è un colloide impermeabile che, miscelato con i sali del calcio, forma una doppia membrana sferica atta a mantenere un liquido al suo interno, anche una volta tornato a temperatura ambiente. Le sfere possono contenere fino a 250 ml di acqua e hanno un costo di produzione di pochi centesimi per ogni campione. Sono incolori e dal gusto particolarmente delicato, quasi impercettibile”. Le bolle ‘Ooho’ sono attualmente disponibili in tre versioni, 20 ml, 55 ml e 150 ml. Grazie al finanziamento ottenuto da una campagna di crowdfunding, il team ha sviluppato un macchinario per una produzione più veloce e su larga scala, in grado di realizzare diverse forme e dimensioni. E ciò, volendo, anche sul posto, proprio come una qualsiasi mac- china del caffè, nel caso di grandi eventi e manifestazioni, in modo da eliminare non solo la plastica, ma anche la necessità di trasporto. Chissà cosa ne direbbe Willy Wonka.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=