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MAGGIO 2017 AUTOMAZIONE OGGI 398 15 AO IL PUNTO Alessandro Gasparetto Comitato tecnico Automazione Oggi e Fieldbus&Networks I 8 I I 406 ual è l’indicatore che meglio descrive il tasso di robotizzazione di un Paese? Più che il numero totale di robot instal- lati, conviene considerare la cosiddetta ‘densità robotica’, che la International Federation of Robotics (IFR) definisce come il numero di robot installati in un Paese ogni 10.000 persone impiegate nell’industria. La stessa IFR ha recentemente pubbli- cato i dati relativi all’ultima annualità per cui tali dati sono disponibili, ovvero quelli dell’anno 2016. La densità robo- tica a livello mondiale risulta essere di 74: nel mondo (o, più precisamente, nelle nazioni che compaiono nella sta- tistica) vi sono mediamente 74 robot in- stallati ogni 10.000 lavoratori. Nell’anno precedente tale densità media era di 65, il che significa che in un solo anno questo indicatore è aumentato di quasi il 14%. Un numero davvero impressio- nante, se si pensa che nel periodo 2010- 2016, che pure era stato un periodo di crescita, la variazione della densità ro- botica media è stata del 9% in Asia, del 7% nelle Americhe e del 5% in Europa. Il parametro ‘densità robotica’ consente di fare degli interessanti confronti fra i vari Paesi e le varie aree geografiche. Risulta, ad esempio, che l’Europa conserva il primato del continente più robotizzato, con una densità media di 99 robot ogni 10.000 lavoratori. Seguono le Americhe con 84 e l’Asia con 63. L’Asia quindi si col- loca al terzo posto fra le aree geografiche, benché in tale continente si trovino sia il Paese con la più alta densità robotica al mondo, sia il Paese con la crescita più spet- tacolare di installazioni robotiche negli ultimi anni. Di che nazioni stiamo parlando? Di Corea del Sud e Cina. La Corea del Sud, con una densità di 631 robot installati ogni 10.000 lavoratori, supera di circa nove volte la media mondiale, collocandosi invariabilmente al primo posto, in questa particolare classifica, a partire dal 2010. La Cina, invece, con una densità di 68 unità robotiche ogni 10.000 lavoratori, si colloca al 23esimo posto a livello mondiale, ma il suo trend è notevole, se si pensa che nel 2013 tale indicatore aveva un valore di 25: la densità robotica in Cina è pertanto quasi triplicata in soli tre anni. A questo punto, il lettore sarà curioso di sapere qual è la top ten di questa speciale classifica, e in quale posto si colloca l’Italia. Ecco dunque le prime dieci posizioni, con accanto il valore della densità robotica: 1) Corea del Sud - 631 2) Singapore - 488 3) Germania - 309 4) Giappone - 303 5) Svezia - 223 6) Danimarca - 211 7) USA - 189 8) Italia - 185 9) Belgio - 184 10) Taiwan - 177 L’Italia, quindi, si colloca complessivamente in una buona posizione (8° posto), e al 4° posto a livello europeo, superando nazioni come Spagna (all’11° posto in classi- fica, con una densità robotica di 160), Paesi Bassi (al 12° posto, con un valore di 153) e Francia (al 18° posto con una densità di 132). Scorrendo l’intera classifica, fa una certa impressione vedere il risultato della Gran Bretagna che, con un valore di soli 71 robot ogni 10.000 lavoratori, si colloca al 22° posto, ovvero all’ultimo posto fra i Paesi del G7 e addirittura sotto la media a livello mondiale. In effetti, da parecchio tempo si parla della forte deindustrializzazione che è avvenuta in questo Paese, e questo dato, oltre a confermarla, testimonia d’al- tra parte la scarsa propensione all’automazione del settore industriale britannico. Per quanto riguarda l’Italia, invece, si conferma la nostra forte vocazione all’auto- mazione, e l’auspicio è che questo risultato possa essere ulteriormente migliorato con l’impulso proveniente da Industria 4.0. Q Il fattore ‘densità robotica’

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